Reduce dalla notte di Montevarchi dove Piazza Varchi è stata ammaliata dalla musica di questa fantastica band.
Un ensemble di amici che ha visto: Simone Filippi alla batteria Francesco Magnelli al piano e tastiere Giorgio Canali alla chitarra Massimo Zamboni alla chitarra Gianni Maroccolo al basso Angela Baraldi alla voce (lasciata volutamente per ultima perchè questa signora del rock meriterebbe veramente un capitolo a parte) . L'inizio scalda subito l'ambiente si comincia con "A tratti" dall'album di esordio e si procede in una serie di canzoni eseguite alla perfezione, tra cui "Forma e sostanza", "In viaggio" . La piazza è piena e i C.S.I. (perchè continuerò a chiamarli così), sentono il calore del pubblico che emoziona col calore profuso, d'altronde un concerto dei CSI non è mai una cosa comune, ma sempre un bell'evento che auguro a tutti di poter vivere. Ogni elemento di questa band fa parte della storia del rock italiano. Massimo Zamboni: ha creato un qualcosa chiamato CCCP che a suo tempo squarciò il panorama rock italico. Francesco Magnelli: grande professore del rock ed ex Litfiba. Gianni Maroccolo: chi mi conosce sa che ho una predilezione per questo artista, in fin dei conti per me rimane sempre un Litfiba, ma è col suono del suo strumento che ha cambiato molte volte le direzioni del rock italiano, ogni suo progetto è sempre particolare e intelligente. Uno dei pochi musicisti che non conosca la banalità. Giorgio Canali: una belva della chitarra e grande coi suoi Rossofuoco. Simone Filippi per anni con gli Ustmamò altra band di quell'Emilia paranoica lanciata a suo tempo dal Consorzio Produttori Indipendenti. Poi c'è lei: Angela Baraldi, da molti criticata per il semplice fatto che ha sostituito Giovanni Lindo Ferretti. Vorrei solo dire a chi critica quest'artista che: innanzitutto Giovanni ha fatto una scelta di vita e che Angela dal vivo è una donna posseduta dal rock. Una Patti Smith italiana ... più bella però. Amo di lei come tiene il palco e la sensualità che emana dal vivo, ma soprattutto il coraggio di aver intrapreso questa scelta e di saper far cambiare idea ai fans più scettici. La piazza gremita accoglie i CSI con calore la band risponde con canzoni storiche: "Del mondo" "Linea gotica" "Fuochi nella notte" il pubblico canta e si diverte, ed anche loro sul palco e si vede, si sente. Si continua con " M'importa 'na sega" "Irata" poi "Cupe vampe", il pubblico vorrebbe ancora musica ma sono passate due ore e l'orario è quello di clausura c'è tempo solo per "Emilia paranoica". In questa nuova formazione li ho trovati diversi, più tosto il suono delle chitarre ed Angela canta e anche bene, mentre Giovanni grande personaggio, ma il suo era più un recitare, anche se un bel recitare. Nel contesto vi invito ad andare a vederli dal vivo ed in cuor mio, che venga loro voglia di incidere un disco di inediti con questa bella formazione. Le foto sono state gentilmente regalate dall'amico Bernardo Lapini Roberto Bruno Spesso ci chiediamo cosa potrebbe accadere se due geni, due grandi menti si incontrassero per realizzare un progetto a quattro mani. Un progetto senza una strada tracciata; se non quella della musica, dove due stelle si incontrano e si assorbono a vicenda, donando all'altro qualcosa di artistico, e insieme diventano creazione di purezza e di libertà. Quando Gianni Maroccolo (ex Litfiba, Cccp, C.S.I. e P.G.R., produttore di molti gruppi rock italiani, tra i più particolari della scena indie rock italiana) incontra un altro genio della musica italiana, quel Claudio Rocchi che un decennio prima aveva imperversato psichedelicamente tra le note della musica italiana, accade qualcosa di incredibile. Nell'aria c'è quell'odore di purezza. Le parole di Claudio si miscelano alla perfezione con le note di Gianni. Da questo connubio musicale, nasce un progetto: "Vdb23 nulla è andato perso". Tanti ospiti di caratura altissima, amici dei due artisti. Amici come Battiato, Cristiano Godano dei Marlene Kuntz, Piero & Ghigo dei Litfiba, Miro Sassolini la storica prima voce dei Diaframma, Cristina Donà, Ivana Gatti, Monica Matticoli, Massimo Zamboni, Emidio Clementi, hanno partecipato amichevolmente a questo progetto. Cos'è Vdb23? E' un percorso musicale all'interno di due anime rock della musica italiana, completamente diverse l'una dall'altra ma che alla fine si sono trovate. La numerologia, scienza della quale Claudio Rocchi ne era amante, ha fatto si che il Vdb32 (Via dei Bardi 32, l'indirizzo della storica cantina fiorentina dove ebbe inizio la storia dei Litfiba), diventasse 23 ovvero il numero del cambiamento. Il disco inizia con l'omonima Vdb23, 11 minuti che ti fanno capire molto di questa opera. Il basso di Gianni ,avvolge le note nell'oscurità più profonda, ma allo stesso tempo riporta alla luce un suono incredibilmente avvolgente e caldo, devo dire che personalmente volevo e speravo di sentire questo suono e questo ho trovato. L'inizio è folgorante e l'invito di Claudio Rocchi a vedersi in via dei Bardi è decisamente convincente. Torna con me, dal testo molto elaborato e significativo, una vera e propria poesia moderna. Nulla è andato perso è maledettamente nervosa, un pezzo di caos calmo che accarezza e fa vibrare con la sua elettronica e le sue parole. Rinascere hugs suite ... che dire della suite dell'abbraccio? Niente perchè parla da sola. Una suite vera e propria, che dura venti minuti e aperta da Miro Sassolini con la sua voce a tratti vampiresca, la musica prende corpo e la suite in questione, diventa una vera e propria opera. Ospiti eccellenti, fanno sì che questa suite dell'abbraccio si trasformi in capolavoro, decisamente sugli scudi per tutta la sua lunghezza e soprattutto bellezza, oltre a Sassolini le interpretazioni di Godano, Donà, Pelù e Zamboni sono un valore aggiunto. Da brividi ... La melodie de terrance è l'unico strumentale del cd ma credetemi il brano è di una raffinatezza imparagonabil. L'assolo di Ghigo Renzulli è tra le cose più belle del disco. Tutti gli uomini, tutte le donne: un altro bel martello dal sapore acido psichedelico. LD7M ( Les dernieres sept minutes de mon pere): Il sitar suonato da Beppe Brotto in evidenza accompagna parole e musiche da brividi. Devo dire che mai ero rimasto così attratto dal connubio poetico/musicale, offerto da un disco come Vdb23. Questo brano dettaglia particolarmente, gli ultimi istanti della vita di un uomo ma in modo solare, uno psichedelico inno alla vita. Una corsa: Una colonna sonora che accompagna un'altra poesia moderna, scritta da quel grande poeta di nome Claudio Rocchi. Finale da soundtrack, col piano di Alessandra Celletti. Rigel & Vdb23: Con la voce narrante di Fabio Peri, per una storia di due stelle magnifiche. Giunti al termine dell'ascolto di questo disco, mi viene da pensare a quanto esso sia puro, un'anima musicale in fiore. Penso al fatto che un disco così, non abbia mercato, in quanto o è stato acquistato a suo tempo o non lo si trovi in vendita da nessuna parte. Ma soprattutto mi rammarica la perdita di un artista come Claudio Rocchi, che forse neppure lui immagina quanto abbia dato al mondo musicale italiano. Gianni Maroccolo e Claudio Rocchi, Marok & Clarock due supernova, che trovandosi hanno permesso a noi ascoltatori di musica di usufruire della loro luce. Roberto Bruno Senza peli sulla lingua, la nascita del giovane bassista Maroccolo a tutti è nota. All’interno di un’umida cantina in via dei Bardi 32 a Firenze, 5 ragazzi, messi insieme e accordati dalla sintonia di volere andare contro corrente e di provare a dire e fare quello che altri manco immaginavano. Un incontro per gli amanti della musica, del rock, della sua storia in tutte le sue forme, aneddoti, punti di vista. Pomeriggio ricco di contenuti quella che ha visto protagonista Gianni Maroccolo, venerdì scorso alle Murate di Firenze per presentare il volume autobiografico “vdb/23 Storie di un suonatore indipendente”. Al suo fianco gli amici di una vita: Francesco Magnelli e Bruno Casini. Personaggi che si emozionano, sfogliando le pagine di un libro che profuma di vita. Un catalogo che ripercorre attraverso le fotografie e le parole di amici e artisti, quello che è stato un trentennio di fermento.
Senza peli sulla lingua, la nascita del giovane bassista Maroccolo a tutti è nota. All’interno di un’umida cantina in via dei Bardi 32 a Firenze, 5 ragazzi, messi insieme e accordati dalla sintonia di volere andare contro corrente e di provare a dire e fare quello che altri manco immaginavano. Provare di notte, nuovi riff che hanno poi segnato canzoni di successo come: “Guerra, Luna, Onda araba, momenti in musica che fanno della “trilogia del potere” la conquista della scena del gruppo Litfiba. Il volere andare oltre e spesso il non essere capiti. Fino a giungere alla soglia degli anni 90 e a vedere un Marok che lascia all’apice del successo un gruppo, dopo una grande litigata con Pirelli. La ricerca di un nuovo arrangiatore, che cambiasse la ricetta del gruppo, è stata la scintilla che fece infuriare Marok, e l’ingresso di un ventiduenne (giovane ma molto preparato) Francesco Magnelli. “Se Magnelli entra ad arrangiare … io me ne vado”, questo fu l’exploit di Gianni, tanto da registrare il suono del suo mitico basso Attilio, sulla batteria già incisa senza lavorare col resto della band. I numeri tornano a essere simbolicamente importanti nella vita di Marok. Dopo 3 album in studio lascia i Litfiba, entra come produttore nei CCCP dove chiude l’epoca che porta al cambio di nome in C.S.I., dopo 3 album e varie mutazioni ciò che resta dei C.S.I. si trasforma in P.G.R. che si sciolgono dopo 3 dischi. Ancora una volta il numero 3 è una presenza costante nella vita musicale di Gianni. Un “3”, che sembra essere il numero protagonista che vede nascere e rinascere il musicista, fino ad arrivare, ai giorni nostri. Tempi di una maturata riconciliazione con sé stesso e all’incontro fortuito (o destinato), in un workshop in Puglia con l’amico-fratello Claudio Rocchi. Claudio si presenta in stampelle, Gianni dopo un infarto. In una notte, tra due “malandati”, nasce un feeling che percorre gli ultimi tre anni intensi di Claudio ad affiancare instancabilmente quelli di Gianni e a dare vita al crowfounding con VDB23. Una presa di coscienza che ribalta numeri e simbologie e porta inevitabilmente indietro, per ripercorrere tratti e vuoti, per colmarli. Ecco così, una nuova scintilla quel 1 giugno 2012 a Firenze; dove vede riuniti i componenti storici dei Litfiba e si riaccende così la voglia di risuonare insieme. Consapevoli delle esperienze singole, professionali e mentali che ognuno portava con sé. La sfida all’Alcatraz con le prime due date, poi trasformate in 5. “Vedevo le perplessità di Ghigo e Piero. Tornare a risuonare in piccoli spazi, consapevoli che avremo potuto riempire stadi. In cuore mio io ci speravo, ci ho sempre creduto.” Il vedere “Oltre” è sempre stata la forza che ha reso grande questo uomo “orso”. “Il vedere che da solo, non riuscivo a essere quello che posso fare in un gruppo, il volere ricercare la solitudine, ma al contempo di essere il tramite che ha unito gruppi” dice Gianni. “L’effetto ”guizzo”, incipit di accordi che hanno dato vita a nuove creazioni , in questo Gianni era avanti e nonostante io avessi studiato, non capivo quello che mesi dopo, riascoltando, era l’essere avanti di Gianni, lui era ed è un vero talento”. Queste le parole dell’amico Magnelli, che con Gianni ne ha viste delle belle. Un Marok che dopo l’incazzatura con Pirelli, è il primo che chiama Francesco, per condividere una nuova avventura e iniziare poi a collaborare insieme con i CSI. Un Marok che in “segreto”, nel pulmino delle trasferte coi Litfiba, ascoltava i CCCP in cuffia. In questa bella chiacchierata spuntano aneddoti, litigate incredibili, ad esempio con Annarella la cosiddetta Artista del popolo dei CCCP. Una presenza scenica sul palco più che una cantante aggiunta nel gruppo. Gianni racconta di come dopo 16 ore di auto arrivino disfatti al concerto di Melpignano quando si accorgono che sul palco il camerino di Annarella ed il “laboratorio di Danilo Fatur” occupavano una buona parte delle assi del palco, questo scatenò una furibonda discussione col sindaco del paese tanto da dire agli organizzatori che se non sloggiavano quegli armamenti non avrebbero avuto lo spazio necessario per suonare e sarebbero quindi ripartiti verso casa. Lo stesso sindaco con cui fecero poi il tour in Russia, dove si ritrovarono a contrattazioni per via degli strumenti con la malavita di Leningrado. Sempre con Annarella, approvazioni e disapprovazioni, nel senso che l’arrivo di Gianni nei CCCP fu visto da qualcuno, come colui che venendo via dai Litfiba avrebbe portato i CCCP al successo, ma la professionalità espressa nel suo lavoro portò ad un allontanamento proprio di Annarella, che invece pretendeva sempre più spazio vocale. Se poi pensiamo che da questo cambio in punta di piedi è entrata a far parte dei C.S.I. Givevra di Marco, beh allora dobbiamo ringraziare una volta di più le scelte coraggiose e decise di Maroccolo. Una cavalcata tra i ricordi ci porta al concerto a Monza, l’ultimo dei Litfiba dopo la storica separazione, dove praticamente si ritrovarono sullo stesso palco anche se in momenti diversi o a quel viaggio in Bretagna dove coi C.S.I. nacque il loro primo disco “Ko De Mondo”. Gianni racconta di un Ferretti che rivolto verso il muro dava agli altri le spalle perché si vergognava e cantava le idee che aveva avuto per la canzone “Del Mondo”. Adesso eccoci a i 30 anni dell’Eneide di Kripton. Di nuovo come quella volta con Giancarlo Cauteruccio, Antonio Aiazzi ed ancora Francesco Magnelli, un ciclo che si era aperto e che si chiude. A maggio le “nuove” date, nate da una incontro a novembre per festeggiare l’amicizia. Ancora la creazione di un gruppo di artisti vince su tutto, emozionandosi.. Nuove inizi e fini che non hanno mai la fine, ma un continuo che corre su un filo di seta, nel bene e nel male… ma per sempre “MAROK”. “Vdb/23 Storie di un suonatore indipendente” esce per Arcana – Collana Musica (pp. 288 – 44,00 euro – fotografico a colori). Annamaria Pecoraro (articolo pubblicato su Toscana Musiche: http://www.toscanamusiche.it/quando-mandai-a-quel-paese-il-produttore-dei-litfiba/) Quando all'interno del Teatro Studio Krypton di Scandicci le luci si abbassano, il pubblico è già seduto ed impaziente. Ci sono quarantenni che hanno vissuto quel momento, ci sono ragazzi di oggi, che di Moreno ed altri figli di Maria non ne vogliono sapere, insomma, almeno tre generazioni sono lì seduti ... in trepida attesa che su quel palco salga qualcuno.
La chitarra di un giovane diciannovenne calabrese, Gianpaolo Capraro, dà inizio alla storia... le note sono belle, sono quelle di una rivisitazione in chiave rock, della mitica Eneyde di Krypton, l'inizio della nostra storia. Quando sale sul palco colui che è l'ideatore di tutto, Giancarlo Cauteruccio, la platea si scalda in un fragoroso applauso. A lui si devono forse molte cose, anzi senza il forse, visto che ancora prima dell'uscita di Desaparecido, un uomo avanti con lo sguardo chiamò, un gruppo di ragazzetti darkettoni di Firenze, a musicare la sua opera teatrale, l' Eneyde. Ora voi signori della corte, vi chiederete chi mai potessero essere questi baldi giovani, ebbene si proprio loro, avete indovinato, si trattava dei Litfiba. Piero, Ghigo, Gianni, Antonio e l'allora primo batterista, Renzo Franchi, ovvero tutti gli attuali Litfiba, tranne Renzo, che oggi è il batterista di un progetto denominato: Radio Luxembourg. Questi ragazzotti allora pitonati, o vestiti rigorosamente di nero, adesso sono uomini e artisti affermati, perchè nel frattempo i Litfiba da Firenze, hanno musicato la storia del rock italiano. Contano milioni di fans e si è perso il numero di quanti dischi, nel frattempo possano aver venduto. Sono artisti umili, tutti quanti, ognuno con la propria personalità, che in tutti questi anni li ha portati a perdersi ed a ritrovarsi. Stasera però sono tutti seduti su quel palco, perchè mai e poi mai avrebbero perso questo anniversario, la prova certa ne è Piero Pelù, che è arrivato subito dopo l'inizio dello spettacolo, ma non perchè volesse fare l'entrata da divo, semplicemente perchè è in giro per l'Italia per la promozione dell'ultimo disco solista, "Identikit", in uscita fra qualche giorno e quindi sceso al volo senza neanche fermarsi. Cauteruccio è uno showman, il regista sul palco e dirige questi ex ragazzi con amicizia, orgoglioso della strada che hanno saputo fare e trova in loro dei baldi compari, nel raccontare aneddoti di quell'epoca, Piero poi, diventa primattore, imitando lo stesso regista, nel suo simpatico slang, ancora splendidamente da uomo del sud trapiantato a Firenze, nel rispondere a ciò che il maestro raccontava. Tanti ricordi di uno ieri che fu, ma che è ancora indelebile ai giorni d'ogg. Su quel palco tanta amicizia, voglia di stare insieme. Dopo le chiacchierate, Gianpaolo Capraro, dà il via alle musiche e saluta con una splendida Eruption, firmata da quello stratosferico guitar hero che risponde al nome di Eddie Van Halen, quindi salgono sul palco, una delle migliori tribute band italiane dei Litfiba: gli "Eneide Litfiba Tribute Band". Il quintetto romano, ha catapultato il folto pubblico presente, nelle atmosfere degli anni '80, con un suono meravigliosamente Litfiba primordiale, magici i pezzi estratti proprio dall' Eneyde, ma al di sopra di tutto, la mitica accoppiata Vendette/Luna. La diretta dell'evento è stata ad esclusiva, della streaming radio LITFIBA CHANNEL, che durante la trasmissione Linea d'Ombra, in onda il venerdì sera dalle 21 e 30, hanno raccontato per quasi tre ore dalla regia del teatro, la bellissima serata. Conduttori erano i due directors di Deliri Progressivi, ovvero la poetessa Annamaria Dulcinea Pecoraro ed il sottoscritto, raggiunti direttamente dalla capitale, dal collega radiofonico, Alenuvolarossa Dionisi, speaker anch'egli di Litfiba Channel e conduttore del Gierre mattutino, assieme al direttore Valentina Parigi e conduttore anche del programma "Sotto il vulcano" in onda la domenica sera. Durante la diretta radio dello show, ci sono stati momenti esilaranti in compagnia di Luca Martelli, attuale drummer dei Litfiba e l'amico Mattia, poi in regia, sono arrivati Ivan Casale e Claudio Romagnoli, dei bravissimi Marcomale, che sono tornati da pochi giorni da Londra, dove hanno mandato avanti la registrazione del loro primo disco e di cui prossimamente Deliri Progressivi, vi darà news, per finire è venuto ai microfoni Ghigo Renzulli, lo storico chitarrista dei Litfiba, con il quale si sono scambiate delle belle chiacchierate musicali, il tutto rigorosamente in diretta. Roberto Bruno Prorogato al 30 novembre il termine d’iscrizione a T-Rumors 2013/2014 Torna il concorso per band e musicisti toscani Tour, live, tutor, videoclip, compilation e altri premi terza edizione Buone nuove per i ritardatari! E’ prorogato al 30 novembre 2013 il termine per partecipare alla terza edizione di T-Rumors, concorso per band e giovani musicisti promosso dalla Regione Toscana e organizzato dall'associazione Toscana Musiche in collaborazione con Intoscana.it. L’iscrizione è gratuita e in palio, per le migliori formazioni, ci sono premi importanti, votati alla crescita tecnica e professionale: - un tour retribuito nel principali club della Toscana e altre occasioni per suonare nell’ambito dei festival della Toscana. - la realizzazione di un video-clip. - la registrazione in studio di due brani con la supervisione di tutor del calibro di Alessandro Finaz (Bandabardò), Tommaso Novi (Gatti Mézzi), Claudia Bombardella (cantante e polistrumentista), Gianni Maroccolo (ex Litfiba, ex CSI, produttore), Saverio Lanza (produttore) e Marco Tamburini (musicista, docente Siena Jazz). - la partecipazione alla compilation discografica “T-Rumors 2013/2014”. Partecipare a T-Rumors 2013/2014 è facile e gratuito! Basta compilare il modulo di iscrizione disponibile alla pagina www.toscanamusiche.it/t-rumors-2013, aggiungere il cd con i tre brani, una scheda biografica, una foto di buona qualità (se in formato digitale è richiesta anche la versione stampata) e spedire il tutto a mezzo posta raccomandata entro sabato 30 novembre 2013 alla segreteria operativa di Toscana Musiche (via Niccolini, 3/e - 50121 Firenze). Una giuria composta dai direttori artistici dei Festival decreterà gli artisti/formazioni vincitori, a pari merito. Previsto inoltre un premio speciale a cura della redazione di Intoscana.it. Sul portale ufficiale della Toscana si potrà ascoltare inoltre un brano di ogni artista/band in gara. Bando e scheda di partecipazione sono disponibili sul sito di Toscana Musiche www.toscanamusiche.it. Info tel 055 240397 (dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 14:00 alle 18:00). www.toscanamusiche.it ASSOCIAZIONE TOSCANA MUSICHE SEDE LEGALE: VIA MASACCIO, 17, 50136 FIRENZE – P.IVA 05497480482 Segreteria Operativa: Via Niccolini 3/e - 50121 Firenze - Tel. 055/240397 Fax 055/243280 Ufficio stampa: Marco Mannucci, mannucci@toscanamusiche.it Estate fiorentina 2013 - Associazione Music Pool VINILE REVOLUTION Culture underground I dischi che ti hanno cambiato la vita Giovedì 5 Settembre 2013 Limonaia Villa Strozzi - Firenze Dalle ore 12 – Ingresso libero C’erano una volta i dischi in vinile. Quei buoni, vecchi, padelloni che giravano a 33 e 45 giri (ma pure a 78) regalandoci vibrazioni rock, punk, pop, jazz… Beh, a dire il vero ci sono ancora, e paiono godere ottima salute. Cd e mp3 non sono riusciti a cancellare un supporto fonografico che ha imperversato per mezzo secolo, le presse hanno ricominciato sfornare Lp, singoli ed Ep, e agli aficionados di un tempo si sono aggiunti nuovi adepti. A tutti loro è dedicata la giornata “Vinile Revolution – I dischi che ti hanno cambiato la vita” in programma giovedì 5 settembre, dalle 12 alle 20, alla Villa Strozzi di Firenze. Un percorso attraverso una esposizione di dischi d’epoca, come contenitore in cui si sviluppa una serie di incontri-lampo sulle hit/hot parade della nostra vita. Ospiti di Vinile Revolution personaggi noti del mondo teatrale, musicale ed artistico che racconteranno attraverso i suoni e le immagini delle copertine le loro esperienze musicali: aprono alle ore 14 i musicisti Francesco Magnelli, Gianni Maroccolo e Antonio Aiazzi. Quindi gli attori Anna Meacci e Fabio Canino, gli scrittori Eleonora Bagarotti e Luca Locati Luciani, il dj Stefano Bonamici, Mixo di Radio Capital e la vocalist Francesca Breschi. Ognuno con il proprio bagaglio di ricordi e canzoni. La giornata inizierà con un’esposizione di copertine a cura del giornalista e collezionista Luca Doni. Ottima occasione per (ri)scoprire perle anni ’70 targate Vertigo o Charisma, le sofisticate produzioni 4AD degli ’80 e gloriose esperienze italiane quali Cramps e Divergo. Saranno esposti anche giradischi vintage da parte del gruppo Nuvistorclub. Al tramonto aperitivo con dj-set. Ingresso libero. Progetto a cura Bruno Casini per Music Pool / Estate Fiorentina 2013. GLI OSPITI: Antonio Aiazzi, tastierista dei Litfiba, musicista poliedrico, uno dei protagonisti della scena new wave fiorentina. Si è anche occupato di progetti culturali riguardante la musica e da poco tempo ha messo in piedi un concerto “Colours”, insieme ad altri artisti visivi. Anna Meacci, attrice, ha cominciato a muovere i primi passi nel mondo del teatro con Barbara Nativi presso il Teatro Della Limonaia di Sesto Fiorentino. Ha partecipato a tantissimi spettacoli come “Le Cognate” di Michel Tremplay. Ha fatto anche televisione con Serena Dandini. Fabio Canino, attore, presentatore televisivo, scrittore fiorentino, personaggio poliedrico, intelligente, ha fatto anche cinema. Ricordiamo i suoi spettacoli a teatro dedicati a Raffaella Carrà. Ha fatto molta televisione e radio, da poco conduce su Radio 2 da lunedì al venerdì alle ore 11.00 “Miracolo Italiano”. Francesco Magnelli, da molti anni porta avanti i suoi progetti sonori chiamati “Stazioni Lunari”. Ha collaborato con i Litfiba, ha fatto parte del Consorzio Suonatori Indipendenti. Ha fatto parte dei mitici Beau Geste insieme ad Antonio Aiazzi e Gianni Maroccolo. Eleonora Bagarotti, giornalista e scrittrice, ha sfornato moltissimi libri dedicati agli Who. Inoltre ha scritto biografie di Luciano Ligabue, Tom Waits e tanti altri. Sta per uscire con un suo primo romanzo rock ambientato a Londra. Gianni Maroccolo, bassista dei Litfiba negli anni ottanta, ha fatto parte dei CCCP e CSi. Ha collaborato con tantissimi musicisti come Claudio Rocchi, Franco Battiato, Marlene Kuntz, Statuto, Ivana Gatti. Dall’inizio del 2013 è in tour con i Litfiba con Antonio Aiazzi, Piero Pelù e Ghigo Renzulli. Luca Lucati Luciani, ha da poco scritto il suo primo libro “Crisco Disco” dedicato alla disco music e al gay clubbing in Italia. Collezionista rigoroso e attento di fllyer, volantini, cartoline, materiale promozionale riguardante discoteche e clubs internazionale. Mixo, giornalista radiofonico, dj, è stato uno dei protagonisti di Video Music e Tmc 2, si è sempre occupato di culture rock. Ha collaborato con tantissime testate radiofoniche, attualmente si può ascoltare su Radio Capital. Stefano Bonamici, dj storico degli anni ottanta, protagonista delle notti fiorentine come le T.O.K.Y.O House. Ha diretto i più importanti club di quel decennio come il Paramatta, il Salt Peanuts e il Monna Lisa. Francesca Breschi, una delle voci più belle della nuova scena di musica popolare in Italia. Fa parte del gruppo che accompagna Giovanna Marini in tutti i concerti in Italia e all’estero. Da poco ha pubblicato il nuovo album “Il Canto segreto degli alberi” uscito per l’etichetta Helikonia Records. Ingresso libero. Villa Strozzi - Limonaia - via Pisana, 77 - Firenze Informazioni Music Pool Tel. 055-240397 www.eventimusicpool.it Ufficio Stampa: Marco Mannucci mannucci@dada.it E' appena terminato il tour estivo dei Litfiba, quello che ha visto la storica reunion della formazione ufficiale, dove a Piero Pelù e a Ghigo Renzulli, si sono uniti per la gioia di molti, Antonio Aiazzi, Gianni Maroccolo, oltre al nuovo batterista Luca Martelli. Questa intervista e stata effettuata a Lucca, poco prima dell'inizio delle prove pomeridiane e visti gli impegni, dobbiamo ancora una volta ringraziare Gianni, per la sua piena e signorile disponibilità e Valentina Parigi, per avere fatto in modo, che tutto andasse alla perfezione. E' un'intervista al musicista, Gianni Maroccolo, quindi non specificatamente sul mondo Litfiba, bensì, su tutti i progetti di un artista che professionalmente reputo uno dei migliori in Italia. Da fan, penso ogni giorno di più, che il suono del suo basso abbia tracciato delle linee importanti, per quella che è tutt'ora una buona parte del rock italiano. DP) PROGETTO VDB23 CON CLAUDIO ROCCHI: Iniziamo quest'intervista, parlando di "VDB23 nulla è andato perso". Avete passato mesi al lavoro su questo progetto, adesso dovrebbe volgere al termine, nel frattempo a causa di una grave malattia, Claudio Rocchi ha lasciato questa vita terrena, ma il progetto prosegue e va avanti, vuoi parlarcene? GM) Ti confermo che il progetto è in chiusura, i contributi artistici e creativi di Claudio erano già stati registrati, anche se purtroppo, con l'addio di Claudio, la cosa va un po' al rilento, in quanto dobbiamo adesso tornare al lavoro su alcune cose, come i video, l'impostazione del libretto, la carta nepalese che Claudio aveva ordinato, il lavoro per le copertine, ma questi sono ormai dettagli che porteranno al compimento del progetto. DP) Ho sentito un paio di pezzi di VDB23 ed ho notato un certo suono psichedelico, molto bello direi, un suono che ci riporta indietro nel tempo, ma con una freschezza attuale .... GM) E' possibile.... nelle mie intenzioni c'è sempre stato un amore verso la psichedelia, poi naturalmente, l'unione professionale con Claudio, che è sempre stato considerato il re della psichedelia italiana, ha portato ancor di più verso queste sonorità, nonostante Claudio, conoscesse poco dei miei percorsi musicali negli anni '80 ,ed io conoscessi la sua parte psichedelica, ma non amassi molto quella progressive , ci siamo soprattutto trovati come persone. Il giusto feeling, la giusta complicità. Siamo stati ognuno per l'altro l'amico del cuore che non avevamo mai avuto. DP) VDB 23 vuol dire Via De' Bardi 23... come mai 23 al posto del 32? (ndr Via De' Bardi 32 è l'indirizzo della cantina dove i Litfiba sono nati) e come mai questo progetto, nasce con Claudio Rocchi e non con i Litfiba? GM) Il progetto nasce Vdb32 e comprendeva il libro, il cd, il vinile. Il "32 " era il mio inizio musicale, poi Claudio, appassionato di esoterismo e studioso di numerologia, ha rovesciato i numeri, in quanto il "23" rappresenta il numero del cambiamento ed il nostro incontro è avvenuto in un momento di cambiamenti. Il progetto nasce con Claudio, ma è stato condiviso con molti altri amici e tra questi ci sono anche i Litfiba. DP) PROGETTO REUNION LITFIBA E LA TRILOGIA DEL POTERE: Al momento in cui ci fu la reunion di Piero e Ghigo, leggendoti tra le righe su Facebook, mi era parso che tu facessi sentire un certo malcontento per questo nuovo progetto a due, Litfiba, invece poi ... piano piano ... eccovi qua. GM) Non ero infastidito sul nuovo loro progetto, lo ero perché tutti chiedevano a me come mai non avessero fatto una reunion dei Litfiba storici. Anzi, ero molto felice per la loro riappacificazione e perché tornava a viaggiare il nome Litfiba. In particolar modo con Piero, in tutti questi anni, non ci siamo persi di vista. Mi infastidiva, il fatto che i fan, potessero pensare che Antonio ed io, non non avessimo voluto partecipare. In realtà, già tempo prima, avevo proposto di ritrovarsi per suonare (magari una volta) tutto "17 Re" a Firenze, così, per accontentare tutti coloro che ci chiedevano un evento del genere. Ma allora la cosa era ancora prematura. DP) Voglio dare una chiave di lettura diversa a ciò che dici. La formazione dei primi tre album dei Litfiba, aveva un suono molto diverso da quello che si è sviluppato da "El Diablo" in poi. La tua assenza creativa ed il suono del tuo basso avevano tolto secondo me al gruppo quel suono cupo, dark, che identificava i Litfiba della trilogia. La gente quando ha sentito parlare di reunion dei Litfiba, ha sperato in massa che ci fossi anche tu e magari interpellava te per avere novità in merito ... mettiamola così? GM) Per fortuna molta gente, mi testimonia ogni giorno affetto e stima, sul mio modo di suonare. Fondamentalmente mi ritengo un musicista e penso che più che il mio modo di suonare il basso, la differenza sia nelle canzoni scritte e composte in quattro e scritte e composte in due. Quattro anime, producono un certo tipo di cose, automaticamente due ne producono altre ancora. Non c'è qualcosa di più o meno bello è oggettivamente diverso. Sono i musicisti che creano un certo tipo di canzoni e magari la coesione di quattro anime crea un suono diverso da quello di due. Poi, anche gli stessi anni'80, avevano sicuramente influito ad ottenere un certo suono, dopo negli anni '90. Il mondo è cambiato e può essere cambiato anche il modo di comporre. Comunque una cosa è sicura, nascono varie correnti di pensiero sulle sonorità del gruppo, ma la cosa importante è che sia che si parla dei primi Litfiba o di quelli di Piero & Ghigo. Dopo trent'anni siamo ancora qui a parlarne. Forse allora qualcosa di buono è stato fatto! DP) In questo tour ci sono canzoni che preferisci risuonare più di altre? GM) Suono tutto molto volentieri, ma ho un affetto particolare, per quella canzoni che vengono considerate out-takes di 17 Re, come ad esempio "Versante Est". DP) Ma la canzone "17 Re" che aveva il testo riportato all'interno del vinile non esiste? GM) Certo che esiste, ce ne sono ben tre versioni, ma una volta non piaceva a uno di noi, una volta non piaceva a un altro, diciamo che quella canzone non trovò mai un accordo collettivo, ed alla lunga ci diamo ragione, nel senso che, non ha mai trovato posto in nessun disco. Devo dire, che il testo era molto bello ma come musica non avevamo fatto niente di significante. DP) Tra le date del tour manca Firenze, e come mai state suonando in posti tipo, club, piazze, rispetto magari ai palasport? GM) Questa è la dimensione che aveva più senso per suonare le canzoni di quegli anni. Sotto certi aspetti erano concerti quasi sacrali, che richiedevano un contatto più ravvicinato anche col pubblico ed anche stavolta, anche se in posti diversi, abbiamo cercato di ricreare l' intimità di quegli anni, con scenografie semplici in posti piccoli; dove arrivi, attacchi e suoni. Riguardo a Firenze, non so risponderti, perché diciamo che i Litfiba sono tutt'ora Piero & Ghigo. Antonio ed io siamo felicemente di passaggio. DP) La scintilla del 1 giugno 2012, quando vi siete praticamente di nuovo riuniti sul palco per la prima volta... da quella sera è ripartito tutto? GM) A piccoli passi, ma è ripartito tutto da lì. Il momento più delicato furono le prove, fu molto emozionante ritrovarsi di nuovo sul palco a suonare. Con Piero ci frequentavamo, ma ritrovarsi tutti e quattro assieme dopo ventidue anni a suonare fu emozionante, poi dopo i primi minuti ci siamo sciolti ed è stato divertentissimo. Chi più chi meno a fine serata, si era reso conto che qualcosa di importante era successo e sempre a piccoli passi. Ci siamo detti di fare qualche concerto e vedere come sarebbe andata. Una cosa è sicura, nel frattempo essendo persone ormai mature, viviamo alla giornata, senza mettere il carro davanti ai buoi. DP) PROGETTO C.S.I.: Si vocifera di una reunion dei C.S.I.... che mi dici? GM) Il discorso della vita .... mi riallaccio a "VDB23 "un progetto nato da un incontro con Claudio Rocchi in un periodo di cambiamenti, quello doveva essere il mio disco d'addio visto che avevo deciso di smettere di suonare. Un po' di tempo fa, ho avuto un infarto e da lì mi sono rovesciato ed ho messo in discussione una serie di cose. Mi stressava avere un'etichetta indipendente, mi stressava fare il manager. Fare il produttore mi può piacere ma se lo alterno a fare il musicista. Cosa mi piace e cosa so fare? SUONARE. Quindi ho detto basta ed ho deciso di fare il contrario di ciò che avevo pensato ed ho ricominciato a suonare. Nella mia testa c'era solo l'idea di trasformare VDB23 da disco di addio a disco di rinascita. Nel momento in cui dentro di me ho deciso questa cosa, ci siamo ritrovati coi Litfiba, e la stessa cosa è successa con Giorgio Canali, Massimo Zamboni e Francesco Magnelli (C.S.I.) casualmente ci siamo ritrovati ed abbiamo ritrovato il gusto di suonare di nuovo insieme, poi ci sono questi cantanti che collaborano ad esempio Angela Baraldi e ospiti come Nada ed Enriquez della Bandabardò. DP) Attilio suona ancora con te? (ndr Attilio era il nome che nei dischi dei C.S.I. venne dato al fedele basso di Gianni). GM) Adesso c'è il fratello che suona uguale, cambia solo il colore. Negli anni '80 ho trovato quel suono, una miscela giusta tra vita, plettri, ricordi e basso, ed uso sempre quello. Questo è Gianni Maroccolo, manager, produttore, bassista di Litfiba, CCCP, C.S.I. , un Amico, un "fratello d'Anima" e un fantastico musicista. Roberto Bruno & Annamaria Dulcinea Pecoraro Staff di DELIRI PROGRESSIVI ...Musica Oltre le Parole... www.deliriprogressivi.com www.facebook.com/DeliriProgressivi Un percorso adrenalinico, che corre e trova in questi “Eroi nel vento” il messaggio di cantare “Tzinganata”, diventando protagonisti e ricordando di alzare sempre la testa e non di essere “la preda”. 8 Luglio 2013- Lucca Summer Festival - L’attualità dei Litfiba è tutta ben proposta nella “Trilogia del Potere”. Canzoni “profetiche” o richiamanti eventi, purtroppo atroci. Rivoluzionarie, come “Istanbul”, “Onda Araba”, “Oro nero”, “Il vento”. I Litfiba sono portatori e seminatori di sentimenti di pace e puro rock. Mosche bianche, che disgustano la guerra; veri antimilitaristi musicali. Sono tramite di cultura, e trovano (oltre gli sbagli e le “stecche”), l’onda energetica, dando spazio e voce, firmando questa Réunion, dopo anni di silenzi e divisioni. L’esperienza, li ritrova cresciuti e motivati, arricchiti dal loro singolo vissuto, e dalla direzione fonica di Giorgio Canali.
Desaparecidos, che fanno cantare a squarciagola una folla fibrillante ed emozionata da cotanta meraviglia umana. Artisti, che hanno scelto, in quest’Amarcord, la chiave di contatto diretto con il pubblico! “Tanta roba”, oserei dire e grande è la capacità dei Litfiba di motivare chi si avvicina a loro! Nati in un momento dove la gente era “gasata”e faceva a gara e km, per comprare un disco, hanno trovato il format per raggiungere cuore e anima. In questi tempi, dove la musica è metaforicamente in trasformazione tecnologica, i Litfiba sono una “macchina rivoluzionaria”, controcorrente, ma sempre attenta alle esigenze, poiché vive in mezzo alla gente e si fa parte in un tutto. Interessati a pressare e investire in cultura, i Litfiba ritrovano la grinta iniziale, proponendo i loro primi 3 album. Una scintilla rinata dal concerto del 1 giugno 2012 a Firenze (giorno commemorativo della scomparsa del batterista Ringo), per riproporre l’attività sfrenata degli anni ’80, rispolverando giorno dopo giorno, canzoni e portando concretamente date in Italia. Un percorso adrenalinico, che corre e trova in questi “Eroi nel vento” il messaggio di cantare “Tzinganata”, diventando protagonisti e ricordando di alzare sempre la testa e non di essere “la preda”. Concretezza che splende e risuona, in fotogrammi da “Transea” a “Versante est”, ricordando quanto siamo precari su questa terra di “Lulù e Marléne”. La loro forza è “ballata” d’emozioni che trasudano vita… vite; ritrovate insieme in una “elettrica danza” e risuonando in “re del silenzio”. Senza fare ostaggi, sono trascinatori di entusiasmo e raccontano ai “ragazzacci” presenti quanto sentirsi “cane” ferito, sia una condizione che accomuna tutti. Come fare a uscire da questa spirale di crisi??? Piero incita e dice “gira nel mio cerchio”, e trasporta, prendendo per mano, accompagnato dalla chitarra frenetica di Ghigo, dal maestro marchese Aiazzi alle tastiere, dal forsennato ritmo alla batteria del giovane Martelli e dal ritrovato black -sound del basso di Maroccolo. La vitalità è il finger print, che li ha resi grandi. Da “Louisiana”, “Paname”, “Santiago”, questi ragazzi,di strada ne hanno fatta, e ce ne hanno fatta fare. Cantando, anche “il vento” porta in dono il messaggio di vita: “Ci sei solo tu”, “Amigo” !!! Un monito che per fare la rivoluzione non serve scappare ma: “Resta”, per cambiare e migliorare quello che c’è! Siamo in fondo tutti un po’ “Tex”, stanchi di bugie e assettati di verità e giustizia! Annamaria Pecoraro (Articolo pubblicato su Toscana Musiche: http://www.toscanamusiche.it/litfiba-e-la-trilogia-del-potere-super-live-a-lucca/) La Firenze musicale si risveglia, sono lontani i tempi in cui c'era in citta una vera e propria scena fiorentina, erano i mitici anni '80 e si parlava di new wave, di Litfiba, Diaframma e soci. Nel XXI secolo, il capoluogo toscano, si risveglia con sonorità prog. Oggi parliamo di una band, i Finister, che hanno da pochi mesi dato alle stampe un ep dal titolo: "Nothing is real" e del quale prossimamente leggerete la mia recensione. Sono quattro ragazzi giovanissimi, che suonano veramente bene, certo, diciamo che si devono affinare, ma la loro musica è molto bella, mescolano un prog moderno, a sonorità alternative rock, con un cantato in inglese, e sono già molto coccolati. Nella loro bio, si parla di collaborazioni con Gianmarco Colzi (Litfiba/Rockgalileo). come produttore artistico in due canzoni del disco, e sono seguiti da Gianni Maroccolo, di cui non c'è bisogno dire chi sia e con chi suoni (Litfiba, CSI, CCCP posson bastare?). I Finister. nascono alla fine del 2009 e con la loro età ancora splendidamente intorno ai vent'anni. possono già vantare prima di Nothing is real. due ep e soprattutto molti concerti live in giro per la Toscana e non, il loro è un rock melodico, con delle ottime tastiere, che ricordano da lontano i cari vecchi Marillion, anche se ciò che mi ha colpito di più nelle loro canzoni, devo aggiungere mai corte e soprattutto mai banali, è la chitarra, che veramente regala emozioni. Pregi e difetti per questa giovane band, che mi permetto di dire, potrebbe avere un bel futuro, se rimane coi piedi per terra e soprattutto come cantava la P.F.M. se continua imperterrita a SUONARE SUONARE!. Finister sono: Elia Rinaldi: Chitarra, Voce e Cori Leonardo Brambilla: Basso, Voce e Cori Orlando Cialli: Tastiere e Cori Lorenzo Burgio: Batteria e Cori Links: Facebook: www.facebook.com/finisterband Youtube: www.youtube.com/finisterchannel SoundCloud: www.soundcloud.com/finister Myspace: www.myspace.com/finisterband Roberto Bruno Cd, vinile, libro e dvd. “Vdb23/Nulla è andato perso” è il progetto multimediale che l’ex Litfiba sta realizzando insieme a Claudio Rocchi. Con la formula del crowdfunding. E l’amico Battiato. Gianni Maroccolo, classe 1960, pietra miliare della musica italiana degli ultimi 30 anni, storico e splendido bassista e fondatore dei Litfiba, produttore artistico, collaboratore dei CCCP, dei Marlene Kuntz, talent scout e “multisolista”, ritorna a cavalcare la scena, dopo anni di silenzio e dopo avere annunciato, a febbraio del 2012, di volere attaccare al chiodo il basso. Ed ora? Lo vediamo in fermento con la sua attività ed un ritorno dopo 22 anni di assenza, sul palco, a “casa”. Nel giugno del 2012, in ricordo di Ringo De Palma, (batterista prematuramente scomparso nel giugno del 1990), la band storica dei Litfiba si riunisce nella formazione originale, esibendosi al Nelson Mandela Forum, e dando il via alle date celebrative della “Trilogia del potere” che coniarono il loro successo, negli anni 80. Un nuovo collaudo (come visto a Milano, lo scorso dicembre), ed in pochi mesi, anche la distanza si annulla, trovando alla luce di un abbraccio un Francesco Magnelli, un Marchese Aiazzi (tastierista storico), un Ghigo ed un Piero Pelù, uniti insieme. Ma Gianni non si ferma e con l’amico Claudio Rocchi, (bassista, cantautore e conduttore radiofonico), decide di andare oltre e di sperimentare il mondo tecnologico, diventato d’uso quotidiano, cercando di abbattere il consumismo, la crisi e il mercato. Tra gli ospiti del progetto anche Franco Battiato, che insieme al duo confeziona la meravigliosa “Rinascere” (guarda la clip). Aprire quella porta, di un garage chiuso dai tempi e con freschezza “internettiana”, affamata di novità, di metamorfosi, e generare artisticamente così, il “crowdfunding” (dall’inglese crowd= folla e funding = finanziamento), proponendo la realizzazione di un nuovo album (e non solo), coinvolgendo tutti per sostenere la realizzazione dello stesso. Finanziando la riuscita, grazie all’impegno e la collaborazione sul web. Una piattaforma, www.musicraiser.com, gestita insieme al collega Giovanni Gulino (Marta Sui Tubi) e a Tania Varuni, dove la ricompensa più grande è data dall’amore dei fan (e dove è possibile ascoltare in anteprima un paio di brani). Puntare sul contatto diretto delle emozioni, interagendo con tutto ciò che è pragmatico. A beneficio diretto del “popolo”: saltando le imposizioni di filiera, e dando la possibilità, che sia la partecipazione, la vera produzione della musica. Libera da costi, da marketing, da regole che denigrano l’arte e non danno il giusto merito. Stravolgendo ogni cosa, e quando tutto sembrava finito, perso, esagerato, consumato, ecco che prende vita un “disegno” e come tanti anni fa, suona impellente, tanto da ritrovarlo, alla porta del cuore. Contro il “volere imposto”, dirigersi controcorrente, e trasformarsi. “Vdb 23 /Nulla è andato perso” è lo slogan. Un destinato percorso, con un inizio. Un significato numerico simbolico, e nel titolo enigmatico, ma ben comprensibile: V(via) d(dei) b(bardi) ed un fortunato n° 23 . E’ un gioco di parole che rimanda a via dei bardi 32, (storica sede sala prove dei Litfiba a Firenze) dove i numeri sono stati invertiti, perché 23 è considerato il numero della fortuna per eccellenza. (E qui, tornano in mente i mitici inglesi “23 skidoo”, gli italiani “i civico 23”, o gli indimenticabili americani “Assemblage 23”, che scelsero questo nome per lo stesso motivo). Un viaggio oltre le paure e le batoste dei momenti neri, cercando di ritrovare sé stessi e nella “big family” il sostegno e la passione, per guardare avanti. Rimettersi in gioco, dopo le cadute ed i silenzi, sorprendendosi, di quanto la forza delle radici, dell’amore, degli amici di sempre, può con entusiasmo, abbattere le difficoltà. “Vdb23 – Nulla è andato perso” produrrà cd, libri, dvd, vinili, che non si troveranno in nessun punto vendita, poiché sono a tiratura limitata. Il dvd non sarà disponibile separatamente ma solo abbinato ai prodotti offerti in ricompensa. In questo caso la terna cd + lp + libro. Le fotografie, inedite e non, sono scattate da Alessandro d’Urso e il libro (240 pagine formato 25 x29 di emozioni e storia) è curato da Francesco Coniglio per Arcana Editrice. Il cd sarà cover made Nepal tutto a mano! In diversi colori, titoli e crediti timbrati uno per uno, nulla di stampato. Non una copia uguale all’altra. Il nome del donatore di fianco agli artisti come coproduttore, comprensivo di una dedica personale. L’obiettivo, mettere insieme 9000 euro, è stato raggiunto con grande anticipo rispetto alla “scadenza” del 12 febbraio, anche se Gianni Maroccolo e Claudio Rocchi precisano che la cifra copre circa un terzo delle spese. E quindi la sottoscrizione resta aperta. Un work in progress che vede tutti attivi e protagonisti, viaggiando sulle psichedeliche sperimentazioni, e senza ingessature, ritrovano un mondo sonoro genuino e ricco di sorprese. Sarà stata la molla nostalgica del sound che avvolgeva i Litfiba ai loro inizi di carriera a far scattare questo “imput” del geniale Maroccolo?? O “il non volere sentirsi mai persi”? Chissà!!! … Sicuramente, sarà una grande Emozione. La Follia sana è una traccia aperta di vissuto e di consapevolezza che la fine, per sentirsi arrivati, è sempre lontana! Il fine è musicalmente altro: arrivare dove gli altri non sono ancora riusciti! Info www.musicraiser.com – www.giannimaroccolo.info (articolo tratto da http://www.toscanamusiche.it/gianni-maroccolo-nuova-uscita-col-sostegno-dei-fan/) Dulcinea Annamaria Pecoraro |
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Marzo 2020
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